La cappella maggiore che “conclude” il percorso devozionale del Santuario al Sacro Monte di Crea è detta Paradiso perché è sita all’apice della collina, in una posizione panoramica da cui si osserva l’intero paesaggio del Monferrato, cioè la distesa di colli e pianure incorniciate tra le Alpi e gli Appennini, e all’interno è decorata con un’opera artistica straordinaria, composta da oltre 300 statue incastonate nell’affresco che ne adorna le pareti e il soffitto, raffigurante l’Incoronazione di Maria “regina coeli”, ovvero la Madonna come “regina dei cieli”. Nel Santuario sono conservati molti tesori: un prezioso antichissimo esemplare di Madonna Nera, una statua lignea raffigurante la Vergine con il Bambin Gesù, alcune reliquie  che i marchesi del Monferrato vi portarono dalla Terra Santa nel XII secolo e una curiosa collezione di ex-voto

Secondo la leggenda nel IV secolo il vescovo di Vercelli,  Sant’Eusebio, si rifugiò al Sacro Monte di Crea quando era perseguitato dagli ariani e da qui convertì al cristianesimo la popolazione locale, che celebrava i riti dei culti celtici in questo bosco di querce e frassini inerpicato sulla collina che raggiunge 455 m s.l.m., una delle alture più elevate del Monferrato, oggi anche una riserva naturale e insieme al Santuario, un complesso edificato in vari periodi storici, dall’antichità al medioevo fino agli albori dell’età moderna, che conserva patrimoni architettonici e artistici dal romanico al barocco, in epoca contemporanea assurto a sito UNESCO compreso nella serie di 7 Sacri Monti del Piemonte.

Il Paradiso di Chiavenna invece è un colle che, insieme al “gemello” detto Castellaccio, compone il parco botanico-archeologico compreso nella più ampia area protetta della riserva naturale delle Marmitte dei giganti. Sulle due rupi si trovano concentrati singolari aspetti ambientali, in particolare le strapiombanti rocce levigate, arrotondate e scavate dall’esarazione glaciale, e un’eccezionale quantità di varietà di fiori e piante autoctone, tra cui alcune specie rare, ed esotiche, che il pubblico può ammirare seguendo un percorso botanico didascalizzato progettato negli anni ’60 del Novecento. La sua concezione e realizzazione verranno illustrate dall’architetto Pucci Corbetta a un incontro del ciclo di eventi 2020 organizzati dal Garden Club AGI Società Orticola Casalese, che si svolgerà lunedì 27 gennaio prossimo alle h 18 nella sede dell’Accademia Filarmonica di Casale Monferrato – Palazzo Gozzani Treville, via  Mameli 29.

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