Durante il 3° ed ultimo “passo #ASviSLive, giovedì 4 giugno in collegamento dal Museo Orto Botanico dell’Università La Sapienza di Roma è stata presentata l’installazione di THE LIVING CHAPELche è stata poi inaugurata il giorno seguente, venerdì 5 GIUGNO – Giornata Mondiale dell’Ambiente. Ideata dall’artista Julian Darius Revie ispirandosi ai principi e contenuti dell’Enciclica LAUDATO SI’ pubblicata il 24 maggio 2015 e alla forma architettonica della Porziuncola, la chiesetta nei pressi di Assisi dove San Francesco maturò la propria vocazione, nel 1209 fondò l’Ordine dei Frati Minori e morì nel 1226, è stata realizzata da un team internazionale, guidato dal designer Gillean Denny e composto dagli studenti del Stuckeman School’s Department of Architecture della Pennsylvania State University e del Welding & Metal Fabrication Department del Pennsylvania College of Technology, inoltre da Consuelo Fabriani del Museo Orto Botanico di Roma, Enrico Grillo dello studio Sequas Engineering e l’architetto Joseph Alan Valia, con patrocini e sostegni di molti enti, tra cui la FAO, l’UNEP (Programma Ambientale dell’ONU) e l’ASviS.

All’inizio della diretta del 4 giugno sul tema delle connessioni tra ambiente, salute e società, il portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini, ha ricordato la figura di Roberto Peccei, scomparso pochi giorni prima: «Presidente del Club di Roma, diversi anni fa aveva avvertito che la principale causa delle devastazioni ambientali che devastavano il pianeta, l’economia industriale e consumistica avrebbe provocato danni gravissimi nella società ed era destinata a “esplodere”». Mettendo in evidenza che i dati di oggi dell’INPS sulle domande per sostegni, presentate da 250 mila famiglie, danno la misura della gravità della situazione nel paese, Giovannini ha osservato che proprio per superare la crisi in Italia sia ineludibile e, come dimostrato dalle soluzioni adottate per necessità durante l’emergenza sanitaria, possibile applicare i principi del pensiero sistemico e le metodologie di programmazione strategica per agire coerentemente al paradigma economico, politico e culturale dello sviluppo sostenibile.

Tutti i partecipati al convegno, rappresentanti di imprese e istituzioni, hanno convenuto sull’utilità di contrastare la crisi economica globale del 2020 incentivando un cambiamento sistemico, cioè delineando gli obiettivi dei provvedimenti politici e modellando l’attuazione degli interventi socio-economici nelle prospettive della sostenibilità e, in particolare, con attenzione alla salute delle persone, perciò alle interdipendenze tra società e natura:

  • Luigi Bertinato dell’Istituto Superiore di Sanità ha ricostruito la cronistoria delle principali vicende occorse in Italia durante l’emergenza sanitaria per il coronavirus e, ricordando che i primi a capire il pericolo che incombeva sulla popolazione umana sono stati i veterinari, che nel Covid19 hanno subito riconosciuto lo stesso tipo di virus che ha flagellato e minaccia la popolazione aviaria, ha evidenziato che conseguentemente alla pandemia del 2020 sono cambiati il modo di comunicare tra esperti e operatori di settore addetti all’assistenza e anche di valutare le correlazioni tra le questioni ambientali e le problematiche sanitarie;
  • Donatella Bianchi di WWF Italia ha esposto il dossier pubblicato il 25 marzo scorso,  i cui dati hanno dimostrato che la pandemia del 2020 ha messo in luce il problema dell’effetto boomerang delle devastazioni ambientali;
  • Stefano Laporta dell’ISPRA ha riassunto le informazioni contenute in report presentati il giorno precedente – 3 giugno, l’europeo SOER 2020 (State of the Environment Report), l’italiano Annuario dei dati ambientali 2019 che fotografa lo stato dell’ambiente in Italia e il Rapporto ambiente di sistema delle regioni italiane, dai cui emerge che il 10% dei terreni nel territorio nazionale necessitano di bonifica;
  • la sociologa Chiara Saraceno ha analizzato le problematiche della società e le difficoltà della popolazione nell’Italia del presente;
  • osservando che in Italia sono urgenti e massivi interventi di riqualificazione ambientale per la tutela ed estensione del patrimonio forestale e per la costruzione di “corridoi ecologici”  che permettano alla popolazione umana, animale e vegetale di coabitare nel paese, il progettista del “bosco verticale” di Milano, Stefano Boeri, ha illustrato le nuove concezioni architettoniche per il risanamento dei sistemi urbani e del paesaggio.

Nella seconda parte del convegno, Mario Cerutti ha spiegato storia e mission del progetto From coca to coffee realizzato dalla Fondazione Lavazza, la cui presentazione è stata programmata in concomitanza con quella del bilancio di sostenibilità 2020 del Gruppo Lavazza e, proseguendo il percorso cominciato con la realizzazione di 18 murales a Torino, città dove ha sede la società multinazionale, con il “lancio” di un concorso artistico nel world wide web, ovvero nel “villaggio globale”. Sottolineando quanto per il progresso siano fondamentali le conoscenze e applicazioni scientifiche, il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa ha evidenziato l’importanza dell’educazione. In particolare, ha soffermato l’attenzione sull’utilità degli investimenti nell’attuazione di percorsi didattici di educazione ambientale e corsi formativi in educazione allo sviluppo, grazie ai quali la generazione dei cittadini del domani sono i “giovani d’oggi”, ragazzi che disporranno degli strumenti cognitivo-operativi che invece mancano agli “adulti di adesso”, la cui mentalità è conformata a modelli e schemi economici, politici e culturali su cui si sono basate le concezioni del progresso nella modernità e, in particolare, le strategie di sviluppo del XX secolo, ormai definitivamente sorpassate, poiché i fatti – l’inquinamento, il surriscaldamento globale, la pandemia del 2020 – hanno reso evidente la necessità e l’urgenza di agire secondo i principi e criteri della sostenibilità. Costa ha anche ricordato che gli italiani sono eredi di una delle culture più antiche del mondo, nelle cui “origini” e “radici” è omnicomprensiva, come oggi sono definiti il pensiero olistico e il paradigma della sostenibilità, perciò un utile modello di riferimento concettuale e, proprio perché saldamente ancorato ad antiche tradizioni che oggi possono venire ravvivate, anche pratico.

Proprio negli stessi giorni, intanto, si svolgeva il Festival SABIR, intitolato con il nome di una lingua comune che i popoli del Mediterraneo parlavano nel medioevo… e la cui memoria ricorda della civiltà che un tempo prosperava nell’area di cui l’Italia è al centro, ed è stata il baricentro, e concludendo la sessione Enrico Giovannini dell’ASviS ha ricordato la figura di Melchiorre Gioia, nel 1796 vincitore del concorso bandito dalla Società di Pubblica Istruzione di Milano sul tema “Quale dei governi liberi meglio convenga alla felicità d’Italia”, tra il 1815 e 1819 autore del Nuovo prospetto delle scienze economiche e nella sua ultima opera, il trattato La filosofia della statistica, uno dei primi studi sulla moderna disciplina scientifica, metteva al primo posto l’ambiente, poi le persone e dopo l’economia. Inoltre, pochi giorni prima della trasmissione, sul tema delle interdipendenze tra la salute delle piante, degli animali e degli uomini e della situazione mondiale “dopo” la pandemia del 2020 Enrico Giovannini aveva dialogato insieme ad Ilaria Capua, che il 4 giugno è intervenuta al convegno scientifico di apertura, la “virtuale” inaugurazione, del Festival PLANT HEALTH 2020 di cui MONFERRATO GREEN FARM è un partner.

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