Il suffisso bio deriva dal vocabolo che in greco antico significa vita, l’aggettivo biologico si riferisce alla biologia, il nome della scienza che studia la vita degli esseri viventi nel loro ambiente naturale e il comparto detto biologico, cioè delle produzioni ecologiche perché realizzate con metodiche compatibili con il ciclo rigenerativo della natura, è quello più vitale e vivace dell’agricoltura.

Per la sua incidenza nelle cause che provocano l’effetto serra e per le sue funzioni nelle azioni di contrasto al cosiddetto cambiamento climatico e di risanamento dei danni ambientali, il settore economico primario – cioè l’agricoltura – è il “trattore” della transizione ecologica e le produzioni agricole sono il carburante che alimenta il “motore” della green-economy. L’efficacia di sistemi e pratiche dell’agricoltura biologica e della conduzione delle attività agricole con principi, metodi e criteri ecologici (agroecologia) sono stati dimostrati in tutti i “campi” di sperimentazione delle tecniche e delle applicazioni tecnologiche funzionali a incrementare l’efficienza delle aziende agricole e in tutti i “terreni” di implementazione dei modelli produttivi sostenibili. Perciò il Piano Strategico PAC 2023-27 destina ingenti risorse per gli investimenti che, incrementandone la reddittività, promuovono la diffusione di aziende agricole biologiche nelle regioni europee.

Articolato in tre sessioni svolte nell’arco dell’intera giornata – nella mattinata la prima parte, in cui vengono presentate le opportunità offerte alle aziende agricole dalla “nuova architettura” del comparto biologico, e la seconda, in cui vengono illustrati i risultati delle ricerche e attività condotte da CREA e ISMEA nel triennio 2020-23, e nel pomeriggio una tavola rotonda a cui numerosi esperti espongono le proprie analisi sulle attuali strutture e sulle future configurazioni delle forme aggregative per l’offerta e la distribuzione delle produzioni biologiche – il work-shop viene trasmesso in streaming sul canale YouTube ISMEA e alla pagina 24786 del sito della RRN – Rete Rurale Nazionale italiana (l’ISCRIZIONE è obbligatoria per la partecipazione in presenza).

In Italia inclusi nel PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza / Italia Domani, gli interventi pianificati nel programma della PAC 2023-27 si inquadrano nella vision delineata da un lato del Green Deal, in specifico delle sue strategie miranti alla salvaguardia del patrimonio di biodiversità e alla promozione della sostenibilità nella filiera agroalimentare Dal produttore al consumatore, e dall’altro lato dell’EU CAP Network che aggrega tutti gli attori socio-economici operanti nell’agricoltura, i rappresentanti delle categorie professionali e delle lobby che influenzano la Common Agricultural Policy e anche direttamente “in prima persona” tutti gli 11 MILIONI di agricoltori le cui scelte, che sono anche condizionate dalle decisioni politiche e dalle situazioni socio-economiche, determinano molti cambiamenti nella morfologia dei territori e nelle dinamiche evolutive della vita negli ecosistemi, e del Rural Pact che coinvolge direttamente il 30% della popolazione, ovvero 137 MILIONI di cittadini, residente nelle aree rurali estese sull’83% della superficie dell’Unione Europea.

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