Dai primi anni ’80 del secolo scorso il Museo Erbario della Tuscia realizza una particolare tipologia di raccolte scientifiche di exsiccata: gli erbari didattici che possono venire consultati agevolmente anche da “mani inesperte” e, poiché facilmente trasportabili, essere messe a disposizione di scolaresche, gruppi di studio e ricerca, centri di aggregazione e siti museali presso le loro sedi.

Le collezioni infatti sono composte da tavole, tutte dello stesso formato standard – 28 x 42 cm – in cui i campioni sono fissati su supporto rigido, un foglio di cartone, e protetti da una pellicola trasparente. Ogni “pagina” inoltre riporta le informazioni sulla specie botanica e le indicazioni su forma biologica, distribuzione italiana e habitat degli esemplari che, così, possono anche venire confrontati con piante vive che vegetano in loco e piante “fresche” osservate o raccolte in orti, giardini e parchi botanici o ambienti esterni.

La realizzazione degli erbari didattici è un’attività che ha impegnato a lungo il Museo e continua a richiedere molte cure dei suoi conservatori perché la procedura, apparentemente semplice, della composizione delle tavole è molto laboriosa e i materiali utilizzati sono parecchio costosi, perciò per non farne spreco bisogna saperli impiegare bene… Competenze che nell’erbario sono state affinate dai conservatori, anche ricercatori e docenti della “scuola”, un centro accademico dell’Università degli Studi della Tuscia. L’ateneo è stato fondato nel 1979 e ha sede a Viterbo, dove gestisce l’Orto Botanico cittadino, e alle sue facoltà – in particolare di agraria, di scienze matematiche fisiche e naturali e di conservazione dei beni culturali – afferiscono i dipartimenti a Riello in cui sono impartiti  insegnamenti accademici e svolte ricerche – DAFNEDipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, DEBDipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche e DIBAFDipartimento per la Innovazione nei Sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali – con cui il Museo dell’Erbario della Tuscia collabora.

Nel centro accademico è conservata la collezione di oltre 37.000 saggi essiccati forniti da più di 800 raccoglitori italiani e stranieri, che inoltre cooperano alla raccolta di nuovi esemplari. Il Museo dell’Erbario della Tuscia dispone di laboratori attrezzati per l’analisi e per la conservazione dei saggi, inoltre di una biblioteca e di un archivio informatizzato, e costituisce un riferimento importante per gli studi della biodiversità vegetale e alla sua documentazione, infatti annoverato nell’Index Herbariorum dal 1996, in cui è catalogato con l’acronimo UTV.

ERBARI DIDATTICI

Il primo erbario realizzato a supporto all’insegnamento accademico della Botanica sistematica è stato composto negli anni ’80 del secolo scorso dalla professoressa Anna Scoppola, che lo ha ideato ispirandosi all’erbario di geobotanica di Giancarlo Avena, docente dell’Università La Sapienza di Roma.
A questa prima collezione, che comprende 500 tavole, sono seguite altre raccolte, in particolare l’Erbario didattico di Geobotanica e Fitosociologia realizzato dalla professoressa Scoppola insieme alla dottoressa Claudia Caporali e l’Erbario didattico dei pollini allergenici dell’Alto Lazio Tirrenico composto dalla dottoressa Sara Bompard per la redazione dell’Atlante dei principali pollini allergenici dell’Alto Lazio Tirrenico (F. Salomone, M. Fonck, A. Taddei, G. Gambellini, A. Tiezzi e A. Scoppola) pubblicato nel 2014. Inoltre, la “scuola degli erbari didattici” ha collaborato alla realizzazione delle tavole che illustrano gli esemplari di flora alpina e piante dell’Arboreto del Tesino presso il Centro Studi Alpino dell’Università della Tuscia sito a Pieve Tesino (Trento), la collezione di exsiccata della flora tutelata alla Riserva Naturale Monte Rufeno in esposizione al Museo del Fiore di Acquapendente (Viterbo) e l’erbario didattico con saggi della flora della Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo(Viterbo).

REPERTORIO DEGLI ERBARI

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